AL VIA LA RIPARTIZIONE DEL FONDO PER LA SICUREZZA URBANA

Dopo l’ok della Conferenza Stato-città è alla firma del ministro dell’Interno Matteo Salvini il decreto interministeriale che disciplina la ripartizione del Fondo per la sicurezza urbana, istituito dall’art. 35-quater, del decreto sicurezza. Il Fondo ammonta a 2 milioni di euro per il 2018 e a 5 milioni per ciascuno degli anni 2019 e 2020. Nuove consistenti risorse arriveranno dal disegno di legge di bilancio.
Le risorse del Fondo possono essere investite in assunzioni a tempo determinato di personale della Polizia locale, anche in deroga alle norma vigenti; l’acquisto e l’installazione di apparati tecnologici e di sistemi per il potenziamento delle sale operative e per la loro interconnessione; la messa in sicurezza e riqualificazione delle aree degradate connotate da una maggiore incidenza di fenomeni criminali e da particolari rischi per la tutela della sicurezza urbana; la realizzazione, l’adeguamento, il potenziamento o la messa a norma delle camere di sicurezza nella disponibilità delle Polizie locali, la realizzazione e l’adeguamento dei sistemi di foto segnalamento; interventi urgenti dei sindaci per la messa in sicurezza d’ufficio degli immobili abbandonati o sgomberati, che rappresentino un pericolo per l’incolumità pubblica e per prevenire o eliminare gravi pericoli che minacciano la sicurezza urbana.
L’88 per cento delle risorse per l’anno 2018 e una quota pari al 60 per cento delle risorse per ciascuno degli anni 2019 e 2020 sono destinate ai Comuni capoluogo delle città metropolitane di Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma Capitale, Torino e Venezia, secondo le percentuali stabilite in rapporto ai dati ISTAT della popolazione al 1° gennaio 2018.
Ulteriori risorse sono state riservate, per ciascuno degli anni 2019 e 2020, ai Comuni litoranei per il finanziamento di iniziative di prevenzione e contrasto dell’abusivismo commerciale e della vendita di prodotti contraffatti nella stagione estiva (progetto c.d. “spiagge sicure”); e, per il restante 14 per cento, ai Comuni per il finanziamento di iniziative di prevenzione e contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici (progetto c.d. “scuole sicure”).